Terapia di compressione per ulcere venose
Nonostante l'effetto documentato della terapia compressiva in studi clinici e la sua diffusa prescrizione, il trattamento delle ulcere venose è spesso prolungato e con alti tassi di recidiva.
I dati sulla terapia compressiva sono limitati.
E’ stato valutato se gli infermieri a domicilio riescano a raggiungere una adeguata pressione sotto il bendaggio nel trattamento di pazienti con ulcere venose degli arti inferiori.
Inoltre sono stati studiati i fattori che predicono la capacità di raggiungere la pressione ottimale.
È stato condotto uno studio trasversale nel periodo 2011-2012 nei Centri di assistenza domiciliare in due comuni danesi.
Sono stati inclusi 68 infermieri a domicilio che hanno gestito le ferite nella loro pratica quotidiana.
Le principali misure di esito erano le misurazioni della pressione al di sotto del bendaggio ottenuto con un lungo tratto di benda monocomponente elastica; un breve tratto di benda monocomponente anelastica; e un bendaggio multistrato con una benda a due componenti.
Inoltre è stata valutata l’associazione tra raggiungimento della pressione ottimale e anni di professione, partecipazione a programmi istruttivi per la cura delle ferite, precedenti esperienze di lavoro e capacità di eseguire il bendaggio.
È stata trovata una variazione sostanziale della pressione esercitata: le pressioni al di sotto del bendaggio sono variate da 11 mm Hg esercitata da un bendaggio anelastico a 80 mm Hg esercitata da un bendaggio a 2 componenti.
Il range di pressione al di sotto del bendaggio ottimale, definito da 30 a 50 mm Hg, è stato raggiunto da 39 dei 62 infermieri ( 63% ) applicando la benda a due componenti, 28 dei 68 infermieri ( 41% ) applicando il bendaggio elastico e 27 infermieri su 68 ( 40% ) applicando il bendaggio anelastico.
Più della metà degli infermieri che applicano il bendaggio anelastico ( 38, 56% ) ed elastico ( 36, 53% ) hanno ottenuto pressioni inferiori a 30 mm Hg.
Nella migliore delle ipotesi, solo 17 dei 62 infermieri ( 27% ) che hanno utilizzato la benda a due componenti hanno raggiunto la pressione al di sotto del bendaggio entro il range desiderato.
In questo studio, nessuno dei fattori esaminati è risultato associato alla possibilità di applicare un bendaggio con pressione ottimale.
In conclusione, è stata dimostrata la difficoltà di raggiungere la pressione al di sotto del bendaggio desiderata e che una parte sostanziale di pazienti con ulcere venose non riceve una terapia compressiva adeguata.
Dovrebbero essere attuati programmi di formazione che si concentrino sulle competenze pratiche nel bendaggio per migliorare la gestione delle ulcere venose. ( Xagena2014 )
Zarchi K et al, JAMA Dermatol 2014;150:730-736
Dermo2014
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